SICUREZZA È CONSAPEVOLEZZA

La nostra Politica della "Qualità e Sicurezza" riporta lo Slogan "Sicurezza è Consapevolezza": come nasce?

1. ... dalla conoscenza delle "Definizioni principali"

SICUREZZA: La sicurezza è la conoscenza che l'evoluzione di un sistema non produrrà stati indesiderati.

RISCHIO: Il rischio è la probabilità che si verifichi un dato evento caratterizzato da una determinata magnitudo ovvero gravità del danno sulle persone, sulle cose, sull'ambiente.

PERICOLO: Il pericolo è una proprietà intrinseca di una sostanza o in generale di un evento, di creare danno.
ANALISI: L'analisi è lo studio della statistica, dell'ambiente in questione, delle persone che operano e della attività che si svolge, al fine di produrre una valutazione di rischio e di pericolo.

PREVENZIONE: La prevenzione è la messa in opera ed in esercizio di tutte le misure derivate dall'analisi per prevenire che accadano eventi pericolosi e quindi dannosi.

PROTEZIONE: La protezione è la messa in opera ed in esercizio di tutte le misure per proteggere persone e cose dal rischio residuo. La protezione si distingue in collettiva e individuale, attiva o passiva. Le misure di protezione collettiva hanno priorità rispetto a quella individuale. La protezione attiva è quella che gli stessi operatori devono attivare, indossare (es. caschi, scarpe, estintori) mentre quella passiva intervenie anche senza il comando umano (es. impianto sprinkler antincendio).

GESTIONE: La gestione è quell'insieme di attività che si realizzano in fase sia normale che critica. La gestione in normale esercizio è quell'insieme di attività come la formazione, l'informazione, le manutenzioni, le verifiche, le esercitazioni, gli adeguamenti normativi e le procedure. La gestione in emergenza è la messa in atto delle protezioni manuali quindi, le evacuazioni, le chiamate di emergenza, il contenimento, lo spegnimento, il confinamento, l'allontanamento.

2. ... ai "Criteri generali della scienza della sicurezza"

LA CONOSCENZA: La conoscenza è la percezione del rischio, sia personale che ambientale. La conoscenza significa l'analisi del contesto operativo, di "dove si è" e di "cosa si fa" in modo da avere meno possibilità di errore. L'errore nasce dall'inconsapevolezza, dal non conoscere, dal non avere la giusta percezione del rischio.

IL RISCHIO: Una corretta analisi del rischio dà la possibilità di creare un piano di prevenzione per ridurlo, per contenerlo, per evitarlo. Un principio fondamentale è quello che la sicurezza assoluta non esiste, poiché le variabili sono troppe ed incontrollabili, in gergo tecnico si definisce rischio residuo. Per fare un esempio sulla sicurezza stradale: se io conosco una strada sarò più sicuro nel percorrerla perché conosco le curve; se è una strada nuova dovrò fare attenzione e ridurre la velocità perché non so dove sono le curve e i tempi di reazione sono più lunghi.
Questo esempio illustra come la conoscenza preventiva sia il primo criterio assoluto di sicurezza, sia che si tratti di persone sia che si tratti di cose.

3. ... al "ciclo della Sicurezza"

La sicurezza è un metodo ma anche un risultato da raggiungere, se si vive in sicurezza si fa sicurezza, se si fa sicurezza si vive in sicurezza. Dal momento che si decide di affrontare l'argomento sicurezza si deve innescare un ciclo che non si deve fermare mai.
Il ciclo della sicurezza è composto da più momenti che si succedono in continuazione, se si ferma questo ciclo si ferma la sicurezza:

A - L'analisi comprende lo studio legislativo, normativo, ambientale, personale, professionale, delle attività, dei processi, etc.

B - Le misure relative alla prevenzione e quelle relative alla protezione. Le misure possono essere attive, passive, strutturali, impiantistiche, amministrative, disciplinari, etc.

C - La gestione è la parte che deve mantenere in vita la sicurezza con studi, aggiornamenti, formazione/informazione, manutenzione, verifiche, esercitazioni, piani di sicurezza, adeguamenti, etc.

Se la gestione non rimane viva, le misure e l'analisi perdono di significato e sono inutili. La sicurezza deve essere un'attività vitale, sempre in continuo studio e miglioramento di sé stessa.
IL MIGLIORAMENTO CONTINUO: su basi tecniche, normative, raffronti con altre realtà e non soltanto dopo l'analisi e lo studio di un evento (fondamentale durante l'analisi di un infortunio o incidente è la ricerca della causa e non del colpevole perché la ricerca del colpevole rasserena del coscienze mentre la ricerca della causa e la messa in atto di azioni correttive evita il ripetersi dell'evento).

Luoghi comuni

Quando parliamo di Sicurezza non possiamo intendere solo la "sicurezza sul lavoro" perché i settori da studiare e coinvolgere in campagne di sensibilizzazione sono molteplici es. "sicurezza stradale ", "sicurezza domestica", "sicurezza del divertimento"... è nel coinvolgimento totale della popolazione che avremo risultati duraturi nel tempo... un individuo che corre in auto, magari anche dopo aver bevuto, che per divertimento va a sciare fuori pista, che in casa è spesso soggetto a piccoli infortuni, sul lavoro non adotterà mai comportamenti virtuosi...